giovedì 19 febbraio 2009

Intercettazioni, il carcere per la stampa è eccessivo...per fortuna il Csm se ne è accorto!

ROMA - Eccessiva la sanzione penale prevista per i giornalisti dal ddl sulle intercettazioni per la pubblicazione di atti di procedimenti. Lo ha sostenuto il vicepresidente del Csm Nicola Mancino, che ha parlato di un contrasto con l'articolo 21 della Costituzione: "La sanzione penale per i giornalisti è eccessiva e unilaterale ai sensi dell'articolo 21 della Costituzione", quello sulla libertà di stampa, ha detto Mancino. "Il venir meno del segreto - ha aggiunto - è opera unilaterale del giornalista o c'é qualcuno che ha concorso nella consumazione del reato con lui"?.
Il vice presidente del Csm Nicola Mancino, rompendo il silenzio che si era imposto e esprimendo la sua contrarietà al provvedimento voluto dal governo e dalla maggioranza, ha puntato l'indice contro la norma che introduce la sanzione penale per il giornalista che pubblica atti coperti dal segreto investigativo, ritenendola una misura "eccessiva" proprio "ai sensi dell'articolo 21 della Costituzione" e che fa pagare così severamente solo il cronista, non anche il pubblico ufficiale che gli ha passato le carte: "il venir meno del segreto è opera unilaterale del giornalista o c'é qualcuno che ha concorso con lui nella consumazione del reato?", ha chiesto con un interrogativo retorico il numero due di Palazzo dei Marescialli, che comunque distingue il caso in cui gli atti pubblicati sono estranei alle indagini, perché "la privacy va rispettata". (ANSA).

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