lunedì 1 dicembre 2008

Yes, we can. Così Hillary disse sì alla guerra in Iraq

Oggi Hillary Clinton è stata chiamata dal presidente eletto Barack Obama a diventare segretario di stato. Il quotidiano il Foglio riporta ampi stralci del discorso con cui il 10 ottobre 2002 la senatrice autorizzò l’uso della forza contro il regime di Saddam Hussein....

Le facce di Hillary....quante sono? Buona lettura!















Questi sono alcuni stralci dell'articolo tratto da Il Foglio.it

Ecco come il segretario di stato scelto della nuova Amministrazione democratica spiegò perché stava con Bush

Saddam Hussein è un tiranno che ha torturato e ucciso la sua stessa gente, persino i membri della sua famiglia, per mantenere salda la presa sul potere. Ha usato armi chimiche contro i curdi iracheni e gli iraniani, uccidendo oltre 20.000 persone. Sfortunatamente, negli anni Ottanta, mentre conduceva tali orribili azioni, ha goduto del sostegno del governo americano, perché possedeva il petrolio e perché si vedeva in lui un contrappeso all’ayatollah Khomeini in Iran....
E forse la mia decisione è influenzata dagli otto anni di esperienza all’altro estremo di Pennsylvania Avenue, alla Casa Bianca, mentre guardavo mio marito affrontare i grandi problemi della nazione. Voglio che questo presidente, e tutti i presidenti futuri, si trovino nella posizione più forte possibile per guidare il nostro paese alle Nazioni Unite o in guerra. In secondo luogo, voglio assicurarmi che Saddam Hussein non sia indotto in errore in merito alla nostra unità nazionale e a quanto appoggiamo la scelta del presidente di dichiarare guerra dall’America al terrorismo internazionale e alle armi di distruzione di massa. In terzo luogo, voglio che gli uomini e le donne delle nostre Forze armate sappiano che, se saranno chiamati a intervenire in Iraq, il nostro paese sarà al loro fianco con la massima decisione. (…)
Un voto a favore non è un voto per la corsa alla guerra; è un voto che pone una responsabilità solenne nelle mani del nostro presidente, cui chiediamo di usare con saggezza e come ultima risorsa questi poteri. Ed è un voto che dice chiaramente a Saddam Hussein: questa è la tua ultima possibilità. Disarma o sarai disarmato.Grazie, signor presidente.

(traduzione di Elia Rigolio)

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